La terza settimana di rilevazione si apre con poche promesse per gli analisti di Mediamonitor Politica. Da lunedì 31 ottobre a mercoledì 2 novembre il tema Referendum è sostanzialmente accantonato, per dare spazio ai contini aggiornamenti sul sisma che ha colpito il Centro Italia e le cui conseguenze appaiono ogni giorno più gravi. Ma da giovedì 3 novembre il conteggio del tempo notizia e del tempo parola per il Sì e per il No torna a dare risultati, e delinea con chiarezza la posta in gioco di questa tornata referendaria: non il tempo assoluto di copertura, ma la ratio tempo d’antenna / tempo di parola delinea infatti un’oggettiva discrasia nel coverage dei due fronti contrapposti.
Pubblichiamo la sintesi dei dati presentati questa mattina alla Camera dei Deputati, e realizzati nell'ambito della ricerca in corso sul pluralismo informativo nei telegiornali della sera.
Nella seconda settimana di rilevazione, l’Osservatorio Mediamonitor Politica registra una minore divergenza tra i secondi dedicati alle ragioni del Sì (1.746) e quelli dedicati alle ragioni del No (1.674). Questa sostanziale “par condicio”, con un vantaggio abbastanza lieve per il Sì, ha però luogo in una settimana abbastanza peculiare.
La prima settimana di rilevazione dell’Osservatorio Mediamonitor politica sulla par condicio nei telegiornali della sera in riferimento alle posizioni del Sì e del No in vista del Referendum del 4 dicembre 2016 conferma i primi, interessanti, spunti emersi. Il dato numerico in sé e per sé racconta una storia, che vede il No protagonista, con 4.359 secondi contro i 2.960 del Sì, dietro la quale occorre scavare almeno un po’, per portare alla luce la profonda “asimmetria”, inversa a quella dei numeri, nella formazione degli schieramenti.
I primi dati dell’Osservatorio Mediamonitor Politica relativi alla ricerca sul pluralismo informativo nei telegiornali della sera fotografano una realtà interessante e per certi versi imprevedibile, un trend che, qualora permanesse nei 45 giorni di campagna, costituirebbe un elemento di riflessione importante per studiosi e osservatori di comunicazione politica. Il tempo dedicato al No è, in termini assoluti, molto maggiore di quello dedicato al Sì (648 secondi a 321). Ma è nella composizione di questi tempi che sta la vera sfida del Referendum.
In occasione del Referendum Costituzionale del 4 dicembre, l'Osservatorio Mediamonitor Politica avvia una ricerca sul pluralismo informativo nei telegiornali italiani.
Dieci rilevatori, iscritti o laureati presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza Università di Roma, monitoreranno le edizioni serali dei sette maggiori Tg generalisti (Tg1, Tg2, Tg3, Tg4, Tg5, Studio Aperto) e dei tre Tg all-news (RaiNews24, SkyTg24, TgCom24) per i 45 giorni precedenti la scadenza elettorale per misurare i tempi di parola e di notizia a favore del Sì e del No.