Matteo Renzi ha un atteggiamento “futurista” nei confronti della politica. A partire dall’8 dicembre 2013, data in cui è stato eletto direttamente – con le famose “primarie” – segretario nazionale del Pd, l’ex sindaco rottamatore ha fatto della velocità il tratto distintivo della sua azione, apparsa da subito incessante e martellante su tutto ciò che lo ha preceduto. Prima sul partito, con le inusuali riunioni della segreteria alle 7 di mattina. Poi, dopo che il 13 febbraio la Direzione del Pd ha sancito la fine del governo guidato dal suo ex vicesegretario Enrico Letta, è salito a Palazzo Chigi.