Partito Democratico

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L’accerchiamento del Pd ai ballottaggi: sarà Cagliari o Milano la nuova capitale della sinistra?

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Ancora 48 ore e conosceremo i nomi dei nuovi sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Trieste e di altri venti capoluoghi di provincia. E’ una partita molto difficile per il Pd del premier-segretario Matteo Renzi, che dopo il risultato non brillante del primo turno ha annunciato l’intenzione di voler mettere mano profondamente ad un partito sempre più lacerato dalle divisioni interne – ultimo il “caso D’Alema”, anche se l’ex leader ha smentito il suo presunto


L’estetica dell’irresponsabilità

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Affluenza che cala, astensione che cresce. Sta in questo “elemento secondario”, come lo definì Renzi un anno fa, la tendenza macroscopica del ciclo elettorale cominciato nel 2013. La partecipazione al voto è passata dal 75% delle Politiche al 58,7% delle Europee 2014, fino a toccare una media del 52% in queste Regionali. Nelle stesse regioni, cinque anni fa, l’affluenza media era stata del 63%.


Streaming in vain?

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Alcune sollecitazioni di un intervento a TgCom24 circa il vertice Pd-M5S di mercoledì 25 giugno meritano di essere approfondite.


Cinque personaggi in cerca d’autore

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Le Europee sono alle porte. Vengono presentati i simboli dei partiti, con le conseguenti polemiche sugli schieramenti, che anticipano e radicano nel dibattito tutto nazionale il tema, ben più ampio, degli apparentamenti con le grandi famiglie politiche europee. Soprattutto, inizia la campagna comunicativa dei partiti, e ancora una volta i manifesti ricoprono un ruolo fondamentale.


Leadership e premiership: l’iperattività “futurista” di Renzi

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Matteo Renzi ha un atteggiamento “futurista” nei confronti della politica. A partire dall’8 dicembre 2013, data in cui è stato eletto direttamente – con le famose “primarie” – segretario nazionale del Pd, l’ex sindaco rottamatore ha fatto della velocità il tratto distintivo della sua azione, apparsa da subito incessante e martellante su tutto ciò che lo ha preceduto. Prima sul partito, con le inusuali riunioni della segreteria alle 7 di mattina. Poi, dopo che il 13 febbraio la Direzione del Pd ha sancito la fine del governo guidato dal suo ex vicesegretario Enrico Letta, è salito a Palazzo Chigi.


Per un trattino

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“We're putting the band back together”
The Blues Brothers, 1980

     

La vittoria di Matteo Renzi alle Primarie del Partito Democratico del 2013 segna la fine della sinistra italiana? Del PD? Del governo di larghe intese? Nonostante le posizioni che, entusiasticamente o tristemente, caldeggiano ipotesi come queste, la risposta è un (graduato) no.


Fassina@RadioSapienza

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“La visione di Bersani riflette la situazione reale delle cose: c’è una proposta di governo di cambiamento portata avanti da Bersani e dall’altra parte c’è un tentativo di ripiego, un governo PD-PDL paralizzato da forze politiche con visioni contrapposte e che non consentirebbe di risolvere i problemi concreti”. Così l’on. Stefano Fassina a Radio Sapienza a margine del convegno “C’è un futuro per le èlites politiche?” organizzato dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza.  


Il resistibile fascino dell’Oltre

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Nei giorni dedicati ai festeggiamenti per i 150 anni dello Stato italiano, il Partito democratico ha lanciato una campagna di comunicazione che vede Pierluigi Bersani nuovamente protagonista di una serie di manifesti affissi nelle strade d’Italia.


Un generale parla del futuro del mondo

Il generale Dan Halutz è ex capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, che ha guidato dal 1° giugno 2005 al 17 gennaio 2007, quando ha lasciato l'incarico. Ha fondato questa sua decisione su «valori profondamente radicati, fortemente etici, di lealtà all'organizzazione e integrità». Sulle sue modalità di gestione dei conflitti, spesso sono state sollevate critiche, la principale delle quali nella commissione d'inchiesta sul conflitto tra Israele e Libano del 2006. Promossa dal giudice israeliano di Corte Suprema Eliyahu Vinograd, essa ha infatti rilevato numerose prove di cattiva condotta delle operazioni, anche da parte del primo ministro Ehud Olmert.


"Security, Development, Democracy": note su un meeting

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Sicurezza, sviluppo e democrazia sono processi che viaggiano di pari passo e che non possono né banalizzati, né sottovalutati. Parallelamente la questione dello sviluppo e della democratizzazione di aree disagiate o conflittuali del Pianeta non può sfuggire oggi ad esaminatori attenti dei media. Ecco perché l'appuntamento di venerdì 1° ottobre, presso la Sala della Lupa della Camera dei Deputati, si è rivelato un momento di riflessione di grande rilevanza, non solo in termini di aggiornamento sullo stato attuale delle relazioni internazionali ma anche dal punto di vista dello studio della comunicazione.


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