La metafora marina continua ad apparire la più appropriata per descrivere i dati risultanti dal monitoraggio dell’Osservatorio TG CoRiS Sapienza – Eurispes per le settimane comprese tra l’11 e il 17 e poi tra il 18 e il 24 novembre. Tanto le più grandi forze politiche quanto i maggiori leader continuano a risentire, nel numero di menzioni registrate, flussi e riflussi solo in parte giustificati dalla contingenza dell’agenda.
Nella prima delle settimane considerate, tra l’11 e il 17 novembre, la copertura del PD rimane pressoché invariata rispetto alla settimana precedente (con uno scarto di +6 citazioni), mentre balzano in alto le citazioni al suo Segretario (64, con un amento di 29 unità). Perfettamente stabili M5S, Lega e Fratelli d’Italia, e sostanzialmente stabili i rispettivi leader (con variazioni comprese tra le 4 e le 8 unità, salvo che per il partito di Giorgia Meloni, che mantiene le posizioni su ambi i fronti con incredibile coerenza editoriale da parte delle sette testate generaliste). In calo ItaliaViva, ma non le citazioni al suo leader, che anzi aumentano seppur di poche unità. In netto aumento la copertura dei partiti “tradizionali”, o almeno dei loro leader; da un lato, all’aumenti di 6 unità delle citazioni al PD corrisponde un exploit di Nicola Zingaretti, che con 64 citazioni segna un +29 il cui merito va principalmente a Tg5 e StudioAperto; dall’altro, all’aumento di 10 unità delle citazioni di FI corrisponde un ottimo risultato di Berlusconi, che con 49 citazioni segna un +26 frutto di un sostanziale raddoppio della copertura rispetto alla settimana precedente, da parte di tutte le testate salvo TgLa7, che continua a riservare nel suo complesso una scarsa attenzione all’ex Cavaliere.
Quanto sopra trova relativo riscontro nell’agenda dei TG della settimana: si disinfiamma temporaneamente il tema Ilva, e tengono banco da un lato la notizia dell’attentato ai militari italiani in Iraq e dall’altro, con capacità ben maggiore di catalizzare l’attenzione, le condizioni in cui versa Venezia a causa del maltempo e le conseguenti polemiche sul MOSE. Quest’ultimo elemento potrebbe spiegare la super-attenzione catalizzata attorno a Berlusconi – peraltro in chiave prevalentemente negativa, a dimostrazione che, ancor più che il tempo parola e il tempo notizia, l’indicatore della menzione di partiti e leader è di per sé “neutro”, e va contestualizzato a seconda della contingenza favorevole o sfavorevole. Risulta meno chiaro, almeno di primo acchitto, da dove provenga il vento che gonfia le vele di Zingaretti, anche perché, a guardare le titolazioni dei TG, protagonisti della polemica MOSE sono piuttosto Di Maio e Salvini.
Nella seconda delle settimane considerate, viceversa, ecco che l’onda lunga delle citazioni gonfia i numeri relativi al MoVimento 5 Stelle e alla Lega, e dei rispettivi leader. M5S segna un lodevole +68 citazioni, a fronte di una sostanziale tenuta del suo capo politico (+6 citazioni per Di Maio). Più contenuto, ma al tempo stesso più distribuito, il successo delle citazioni alla Lega (97, +29 rispetto alla settimana precedente) e a Salvini (75, +24 rispetto alla settimana precedente). In calo sia i partiti che nella precedente settimana avevano potuto godere di una particolare “visibilità” (-15 citazioni per il PD, -25 per Zingaretti; -18 citazioni per FI, -27 per Berlusconi), sia ItaliaViva, che segna un trend decisamente negativo, con -18 citazioni per il partito di Renzi e -27 per il suo leader). Incrollabili i numeri che riguardano Fratelli d’Italia.
Da segnalare che, al ritorno al centro della scena del tema Ilva, torna centrale la figura di Giuseppe Conte: il Presidente del Consiglio, le cui citazioni nella settimana tra l’11 e il 17 novembre erano crollate di 33 punti, tornano in quella tra il 18 e il 24 novembre a 108, guadagnando 38 unità – e una discreta visibilità anche nelle titolazioni dei TG.
Difficile trovare una qualche corrispondenza nella presenza di contenuti social entro i servizi in cui venga menzionato il nome di uno dei maggiori leader. Impermeabile ai flussi e riflussi sopra descritti, la presenza social di alcuni leader – primo fra tutti Matteo Salvini, ma anche Giorgia Meloni e Matteo Renzi – rimane costante. Relativamente variabile, ma pur sempre entro uno scatto percentuale generato da valori assoluti assai ridotti, la presenza dei leader simbolo della maggioranza giallo-rossa, Di Maio e Zingaretti, così come quella del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
La logica delle ondate torna invece per quanto riguarda social e formati preferiti: nella settimana tra il 18 e il 24 novembre tornato protagoniste le immagini di blog, con ovvia e netta prevalenza delle citazioni che riguardano M5S. Al tempo stesso, i contenuti idealmente di maggior pregio il confezionamento di un prodotto televisivo, i video, già presenti solo quale possibile contenuto FB, segnano una netta diminuzione, quasi un dimezzamento. Segno, forse, di una qualificazione del contenuto social come riferimento ancora non del tutto organico alla gestione del formato-tg. Ma per dare un giudizio un po' più compiuto su questo aspetto, occorre una lettura diacronica dei dati di questa ricerca. Un primo tentativo in questo senso è previsto per il prossimo lunedì 9 dicembre: il corso di Teoria e tecniche della televisione del CoRiS (Proff. Gavrila-Ruggiero) ospiterà nuovamente la presentazione dei dati della ricerca, che, in una forma un po' più definitiva, saranno discussi il successivo venerdì 13 dicembre nell'ambito del Convegno annuale dell'Associazione di Comunicazione Politica.