Referendum 2016, sesta settimana: un referendum per tre

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Nella penultima settimana di campagna referendaria l’“effetto accozzaglia” sembra ridursi, e, di fatto, i contendenti che ottengono il maggior numero di secondi di tempo antenna e soprattutto di tempo parola fanno riferimento a tre forze politiche solamente: il Partito Democratico, Forza Italia e il MoVimento 5 Stelle.

 

Se per quanto riguarda il fronte del Sì nulla cambia, soprattutto la saturazione mediale della figura del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, dei tre leader che egli stesso immagina al tavolo delle riforme in caso di vittoria del No uno, Matteo Salvini, non riesce mai a conquistare il secondo posto in termini di attenzione dedicata nella lettura delle notizie o nei tempi di tribuna.

 

Lunedì 21 Matteo Renzi può contare su 458 secondi di tempo antenna su 680 (il 67%) e 164 secondi di tempo parola su 231 (il 71%). Per quanto sul fronte del No sia più difficile effettuare un raffronto sui tempi antenna, in quanto quasi sempre “in condivisione” con altri esponenti / altre forze politiche, il tempo parola rappresenta un indicatore certamente affidabile, ed è dunque significativo che sia Grillo a ottenere il 48% del tempo antenna (318 secondi su 661) ma soprattutto il 63% del tempo di parola (158 secondi su 252).

 

Il MoVimento 5 Stelle mantiene la guida del fronte del No anche martedì 22. Da un lato, i tg della sera dedicano a Renzi il 69% del tempo antenna (468 secondi su 679) e il 66% del tempo parola (160 secondi su 244); dall’altro, Luigi Di Maio è il rappresentante del No più “coperto”, con il 25% del tempo antenna (250 secondi sul tempo record di 1004) e il 32% del tempo parola (85 su 267).

 

Il leader di Forza Italia conquista invece la palma di primo oppositore del Presidente del Consiglio nella serata di mercoledì 23. Da un lato, a Renzi è dedicato il 55% del tempo antenna del Sì (229 secondi su 418) e il 60% del tempo parola (124 secondi su 206). Dall’altro, Berlusconi compare nel 52% del tempo antenna (292 secondi su 563) e per il 19% del risicatissimo tempo di parola del No (26 secondi su 135).

 

Il duello si ripete giovedì 24. A Renzi viene dedicato l’87% del tempo antenna (353 secondi su 404) e il 74% del tempo parola del Sì (90 secondi su 121). A Berlusconi viene dedicato il 78% del tempo antenna (300 secondi su 386) e il 37% del tempo parola del No (45 secondi su 121).

 

A prendere il posto del leader del suo partito venerdì 25 è Maria Stella Gelmini. Il 91% del tempo antenna (351 secondi su 384) e l’88% del tempo parola (121 secondi su 136) per il Sì sono, come sempre, per il Presidente del Consiglio. A guidare, seppur non di molto, il fronte del No è la deputata di Forza Italia, che totalizza il 26% del tempo antenna (150 secondi su 574) e il 38% del tempo parola (110 secondi su 292).

 

Il leader del MoVimento 5 Stelle torna a essere il primo esponente del fronte del No nella serata di sabato 26. A Renzi i tg della sera dedicano il 71% del tempo antenna (542 secondi su 761) e il 49% del tempo di parola per il Sì (176 secondi su 360). A Grillo il 45% del tempo antenna (424 secondi su 935) e il 40% del tempo di parola per il No (167 secondi su 417).

 

Sulla scorta della lunga intervista a normal">Domenica Live, il duello torna a essere tra Renzi e Berlusconi il 27. Ma se Renzi gioca tutte le sue carte sul tema referendum, totalizzando l’80% del tempo antenna (736 secondi su 922) e il 75% del tempo di parola per il Sì (378 secondi su 506), Berlusconi sceglie il salotto della D’Urso per una strategia di “rilancio” a tutto campo, e sul terreno del referendum raggiunge il 52% del tempo antenna (520 secondi su 993) e il 70% del tempo parola per il No (318 secondi su 456).

 

di Christian Ruggiero