“La visione di Bersani riflette la situazione reale delle cose: c’è una proposta di governo di cambiamento portata avanti da Bersani e dall’altra parte c’è un tentativo di ripiego, un governo PD-PDL paralizzato da forze politiche con visioni contrapposte e che non consentirebbe di risolvere i problemi concreti”. Così l’on. Stefano Fassina a Radio Sapienza a margine del convegno “C’è un futuro per le èlites politiche?” organizzato dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università La Sapienza.
“Terza scelta? Le urne” ha aggiunto l’esponente PD. “È vero che la nomina del Presidente della Repubblica deve coinvolgere tutti ma è anche vero che dobbiamo costruire un governo in grado di rispondere alle emergenze economiche e della moralità pubblica”. Poca voglia di scendere a patti sulla questione governo, quindi.
Rispondendo a Veltroni sulla situazione del PD, Fassina non vede rischi. “Non esiste nessun rischio frantumazione: sono crisi cicliche che si risolvono discutendo molto, anche se adesso avviene in molto disordinato e visibile…”. “C’è una discussione vera ma non vedo dirigenti, aree o persone che lavorino per rompere il partito democratico” ha concluso su questo punto il deputato.
Sul tema del voto alle primarie e delle irregolarità ai seggi, Fassina abbassa i toni.
“Irregolarità? Quando votano centomila persone, ci può stare qualche irregolarità ma sono stati fenomeni marginali. Chi strumentalizza non ha particolari argomenti, in particolare la destra romana”. Si aspettava il risultato deludente di Gentiloni? “Mi aspettavo una domanda di cambiamento forte dell’elettorato” ha concluso l’economista del PD.
Giuseppe Licinio
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