Il Grillo silente

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Il ritorno di Beppe Grillo in tv poteva essere l’evento mediatico della campagna elettorale del 2013, forse più clamoroso della partecipazione di Silvio Berlusconi a Servizio Pubblico.

Nelle ultime settimane il comico genovese aveva promesso di tornare in tv una settimana prima del voto. Detto, fatto, il 13 febbraio con un tweet, lo stesso Grillo annunciava che avrebbe rilasciato un’intervista a Sky Tg 24 domenica 17 febbraio alle ore 20.30, in replica in chiaro alle 21.00 su Cielo. L’emittente della pay-tv confermava, e stabiliva che sarebbe stato Fabio Vitale a intervistarlo. Sale l’attesa, arriva il giorno fatidico e arriva anche il fatidico tweet. “L’intervista in diretta con SkyTg24, prevista per le 20.30 di oggi da Genova, non si farà #TsunamiTour”. Beppe Grillo non concede ulteriori spiegazioni, salvo un breve post sul suo blog con annesso spot elettorale: «Ci sono due modi per fare campagna elettorale. Il primo serviti e riveriti nei salotti tv, magari con trasmissioni "cucite addosso". Noi preferiamo il secondo: nelle piazze, tra la gente. Perché la politica è delle persone. […]». Da parte sua Sky ne prende atto ma invia Fabio Vitale a Genova con l’obiettivo di riuscire a strappare qualche risposta a Beppe Grillo, prima o dopo il comizio. La scena che ne segue, e che viene riproposta live, in streaming e nei continui aggiornamenti Twitter di SkyTg24, non è delle più costruttive: la sicurezza tiene alla larga la troupe di Sky dal palco e dal leader, che viene accostato, in modo implicito dall’emittente, in modo esplicito dagli avversari, ad qualunque politico che rifiuta di rispondere alle domande perché ha qualcosa da nascondere.

 

La scelta di Beppe Grillo è da ricollegare al suo profilo politico. La tv è tassativamente vietata, ne hanno già fatto le spese Federica Salsi e Giovanni Favia, espulsi senza appello dal MoVimento 5 Stelle per aver preso parte a talk show (e per aver criticato i vertici del movimento). Perché allora concordare un’intervista allora e poi ripensarci a poche ore dalla diretta? SkyTg24, peraltro, non rientra tra i palchi contestati dal comico genovese, e costituisce anzi l’unica alternativa valida per il ritorno in tv, escluso il Servizio Pubblico, escluse le reti Mediaset, esclusa La7 vittima anzi di feroci attacchi. Il tg di Sarah Varetto lo aveva già invitato a un confronto con gli altri candidati premier, ma Beppe Grillo aveva rifiutato, spiegando che capiva la serietà del tg, ma rifiutava di confrontarsi con avversari definiti come mummie, insomma il problema erano gli altri cinque sfidanti.

 

La campagna elettorale perde qualcosa senza un’intervista di Beppe Grillo, (e anche senza un confronto tra candidati premier). Il leader del M5S offre il fianco alle critiche (ma anche ad una ennesima fiammata di popolarità) per aver preso un impegno e per non averlo mantenuto, ma perde certamente l’occasione di mostrarsi in una veste meno “urlata” e più “rassicurante”. In tv, infatti, Beppe Grillo poteva andare oltre la protesta e passare alla proposta. Non è una cosa nuova, è di certo una cosa rara per il leader del MoVimento 5 Stelle. Quando sbarcò in Sicilia per le regionali di ottobre a sostegno di Giancarlo Cancelleri, RaiNews24 riuscì ad improvvisare non un’intervista, ma una chiacchierata decisamente improvvisata sotto un palco. Si parlò della situazione della regione e del paese, ed ebbe anche modo di spiegare quelle che erano le proposte del MoVimento 5 Stelle per il campo energetico, si parlò anche di economia. Un episodio che passò quasi del tutto inosservato al resto del mondo dell’informazione. Sull’intervista programmata da Sky c’era invece troppa attesa, che è rimasta delusa.

 

di Eleonora Spagnolo
Gruppo di Ricerca “Politiche 2013”
Osservatorio Mediamonitor Politica