Pubblichiamo i materiali presentati dal gruppo di ricerca dell'Osservatorio Mediamonitor Politica nel corso dell'incontro "T(v)witter. Seminario di studi su un'elezione eccezionale", che ha avuto luogo mercoledì 6 marzo 2013 presso il Centro Congressi del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale.
L'elaborazione dei dati presentati produrrà output più completi e pienamente in grado di dar conto di obiettivi, metodi e risultati di ricerca. Riteniamo tuttavia utile questa anteprima che riguarda i due grandi filoni nei quali la ricerca si è articolata.
Pubblichiamo in anteprima l'editoriale del Prof. Morcellini per la rivista online federalismi.it
“Piccole occasioni di rottura della pazienza quotidiana
contengono grandi scosse:
di colpo le strade si riempiono di scontento
che sembra nato di pioggia come un fungo”
Erri De Luca, Il panello, ora in In alto a sinistra
La campagna elettorale appena conclusa è stata decisamente anomala, tanto che qualche analista non ha esitato a definirla “la più brutta di sempre”.
Prima anomalia: il contesto politico. Tredici mesi di governo tecnico retto da una “strana maggioranza” composta da Pdl, Pd e Udc, a cui viene a mancare il sostegno del partito di Silvio Berlusconi. Si vota con un paio di mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura, per la prima volta in pieno inverno.
I risultati delle elezioni politiche del 2013 rappresentano una scossa al sistema della politica, ma anche una sfida al giornalismo e agli universitari. La vittoria dimezzata del centrosinistra, la ripresa del centrodestra, il risultato modesto del centro, l’exploit del MoVimento 5 Stelle, sono elementi che erano stati certo identificati, ma non analizzati né stimati con sufficiente capacità di pre-visione da aspettarsi un risultato così eclatante. Non solo le dirette del pomeriggio dello spoglio, ma anche i dibattiti radiotelevisivi e online del giorno dopo, hanno faticato a prendere atto del cambiamento che era già avvenuto nell’animo degli italiani.
“Sondaggi, la fiera delle figuracce”, “la disfatta dei sondaggisti”, “il flop dei sondaggi”, “i sondaggisti non leggono le realtà nuove”. L’unico aspetto su cui, già da lunedì sera, tutti i giornali erano d’accordo era il flop delle previsioni basate sugli exit poll (all’uscita del seggio) e sugli instant poll (al telefono).
Nela puntata di Question Time andata in onda il 27 febbraio abbiamo intervistato in diretta i responsabili dei maggiori Istituti di Ricerca per capire i motivi delle errate previsioni che non poco panico hanno creato nelle sedi dei partiti il giorno dello spoglio.
Il risultato del MoVimento 5 Stelle è imponente, ma non eccezionale. Nel senso che non si tratta di una eccezione, ma di un fenomeno che fa seguito a numerosi segnali, e dei più consolidati nelle analisi politiche ed elettorali: i risultati delle elezioni amministrative che hanno aperto la strada a queste consultazioni nazionali.
Pubblichiamo una delle "pillole di campagna" che l'Osservatorio Mediamonitor Politica offre al free press Metro in occasione della presenza di uno dei candidati premier ad uno dei maggior talk di approfondimento televisivo.
Giovedì 21 febbraio 2013, meno tre alle elezioni politiche. Per la seconda volta consecutiva, e per la terza nella pur non lunghissima vita della cosiddetta Seconda Repubblica, va in scena la pantomima di un confronto.
«Con Alemanno e Polverini siamo passati dal modello Roma al “bordello” Roma». Il capolista alla Regione per Rivoluzione Civile, Carmine Fotia, ospite a Question Time su Radio Sapienza, non rinuncia alla battuta ad effetto sulla desolante immagine che la Regione Lazio offre di sé. L’indulgenza verso il centro-sinistra dura però un attimo. «I comportamenti sono stati eticamente reprensibili anche da parte degli esponenti dell’opposizione».
Quali sono i partiti e gli schieramenti con gli utenti più attivi su Facebook, il social network con il maggior numero di membri in Italia?