La comunicazione politica può passare anche attraverso la pubblicità di un detergente intimo. Questo spot commerciale invita a riflettere su due elementi. La scarsa abitudine italiana a “dare i numeri” specificando come sono stati registrati e chi rappresentano. E la rilevanza del tema sicurezza (non centrale nella comunicazione elettorale per le Politiche ’08 e “depoliticizzato”) nella definizione di una più ampia cornice di senso all’interno della quale si muove e viene legittimata l’azione politica del Governo eletto.
E' uscito oggi in edicola il numero uno de "L'Altro", il nuovo quotidiano diretto da Piero Sansonetti, vicino a Sinistra e Libertà, ma che si dichiara aperto a tutte le idee, comprese quelle della destra. Per il direttore sarà un giornale libertario, egualitario, femminista, ambientalista, pronto a "smontare uno ad uno tutti i tabù della sinistra".
Sul sito Sansonetti presenta il suo giornale con un video della festa d'inaugurazione nel quale compare anche Nichi Vendola con un poetico monologo sulla "alterità".
Il divorzio del premier diventa per i Tg italiani una "non notizia" meritevole di censura.
La risorsa comunicativa della campagna di Fausto Bertonotti per le Primarie 2005 era un Post-it. Al di là delle polemiche sul coinvolgimento, ideologico o economico, di un prodotto sotto copyright di una multinazionale, il foglietto giallo su cui campeggiava la scritta "Voglio" e che invitava l'elettore-sostenitore a completare il promemoria fu certamente innovativa. Qualcosa di simile si ritrova nella campagna per il rinnovo del Parlamento Europeo di Umberto Guidoni - Parlamentare Europeo, Astronatuta Italiano, come recita la testata del suo sito.
L’idea è intelligente e provocatoria: la nuova campagna di comunicazione dell’IDV ribalta semanticamente la retorica del “non stare con le mani in mano” come soluzione taumaturgica ai problemi della disoccupazione e della crisi economica, smascherandola con surreale ironia. Già oggi sono tanti, troppi, i giovani che hanno voglia di lavorare a costo di inventarsi gli impieghi più improbabili. La campagna, centrata su tre minispot di 30”, (uno schiaffo un euro, l’uomo doccia, pubblicità personale) segna un deciso colpo di timone nella comunicazione, finora un po’ ingessata, del partito di Di Pietro.
Silvio Berlusconi scende sul suo campo, quello televisivo, e si presenta da Bruno Vespa per chiarire il divorzio dalla moglie Veronica e fare un bilancio del suo anno di governo. L'ambiente coreografico dello studio (il premier è illuminato da luci e schermi blu, siede su una poltroncina bianca e scritte in sovraimpressione su sfondo azzurro ci ricordano che è il nostro Presidente del Consiglio) è rassicurante, disteso, fiducioso. Ma davvero l'ambito dell'infotaiment fa il monaco?
I 60 anni di D'Alema. Su YouTube appare un finto documentario satirico-sovietico.